Scambio di opinioni e di relazioni letterarie
progetto editoriale a cura di Elena Franco

Bal Au Moulin de la Galette - Pierre-Auguste Renoir - 1876, Olio su tela, cm 131 x 175 Parigi, Musée d'Orsay

Bal Au Moulin de la Galette – Pierre-Auguste Renoir
Parigi, Musée d’Orsay

Renoir perché è stato il pittore per eccellenza della gioia di vivere, della felicità.

INVIACI IL TUO CONTRIBUTO!

 

La Plaza Letteraria nasce per una condivisione e uno scambio culturale, “on line” perché questa è la Comunicazione del 3° Millennio.

“Plaza” perché il mondo della Plaza è da sempre il punto di incontro culturale e sociale: una umanità, la più variegata possibile, si incontra, discute, legge, ascolta: cioè vive.

Parleremo di letteratura ma anche di teatro, musica, cinema, pittura, fotografia, cioè di tutto quello che rappresenta l’espressione del genio, della creatività e della sensibilità umana.

Sarà aperto a tutti, ad ogni tipo di cultura; chiunque potrà intervenire, collaborare, dissentire, proporre.

Ringraziamo il Centro Medico Specialistico San Francesco che, ospitandoci nel proprio sito, conferma la naturale affinità tra la scienza medica e la sensibilità culturale umanistica.


LA PLAZA

Centro Culturale
La Mission della Plaza è occuparsi della
promozione e dello sviluppo di attività culturali di utilità sociale.


"Il Giro Rosso del Vento"

di Angelo Nuvolari


La Dea e i Mille

Il racconto della generosità, del coraggio e della poesia della Terra dei Mille.

Una narrazione avvincente con un finale epico.

Questa storia vuole ricordare ed è dedicata al “Paese dei Giusti” i cui abitanti nel ’43, rischiando la propria vita e quella dei propri figli, hanno nascosto e salvato dalla deportazione e dalla morte uomini, donne e bambini ebrei.

Da allora Roncobello è iscritto nel "Giardino del Ricordo" di Gerusalemme.


L’inizio del racconto è come un giallo, con una bellissima donna che appare all’improvviso e che subito scompare misteriosamente.

Rappresenta il Bene e riapparirà nelle fasi cruciali della storia.

Per il narratore e i suoi amici c’è la fuga, la fuga dal Male, dall’Oscurità, una oscurità accentuata dalle fiamme della “notte dei cristalli”.

Nel corso del loro lungo e difficile viaggio verranno aiutati dall’umanità, dal coraggio, dal ricordo, dalla storia e dalla poesia della vita.

Ma il Male è terribile e anch’esso vive della storia e dei ricordi.

Alla fine del viaggio il Bene non potrà più fuggire: il Bene e il Male si troveranno di fronte e sarà l’ultima epica battaglia, e a rappresentare lo spirito, la forza ed il coraggio del popolo della “Terra dei Mille” ci sarà anche Lola.


"La vita può essere compresa solo guardando indietro, anche se deve essere vissuta guardando avanti."

▸ Claudio Magris

I RICORDI

"Sono immagini sbiadite nella nebbia della vita;
si colorano al ricordo dei momenti spensierati;
sfumano per non ferire;
diventano nitidi quando il cuore malinconico galoppa,
per rincorrere ricordi felici, che sono già svaniti."

▸ Ombretta Piana

"Il Ricordo vive alla pari con gli eventi reali della nostra vita quotidiana, il Ricordo mette in questione le competenze della visualità, mette in dubbio il suo potere usurpatore.
Il Ricordo vive fuori dalla portata della nostra vista, nasce e cresce nelle regioni del nostro sentimento e della commozione."

▸ Tadeusz Kantor

LA DEA

Appare un bagliore e ... la vedo. Emerge dalla nebbia...

È una donna, una donna molto bella, con un lungo abito rosso e con un volto talmente perfetto che sembra uscita da un dipinto di Leonardo. Sembra proprio la sua Monna Lisa.

I lunghi capelli sventolano all’indietro mentre fa un giro su se stessa, come in un armonico giro di ballo, e poi si dirige velocemente verso il lato nord della piazza. Improvvisamente... scompare.

Un lampo... e poi il buio!


LA PIAZZA

Nella piazza sta cominciando ad arrivare la gente con il suo caratteristico cicaleccio festoso, due ragazzi si baciano, mi ricordano la famosa poesia di Prévert:

"I ragazzi che si amano
Si baciano in piedi,
contro le porte della notte,
e i passanti che passano li segnano a dito,
ma i ragazzi che si amano,
non ci sono per nessuno."

▸ Jacques Prévert

Intravedo il libro della bancarella che Valeria sta consultando: è della grande poetessa dei Navigli che dice:

"Io non ho bisogno di denaro
ho bisogno di sentimenti
di parole
di parole scelte sapientemente
di fiori
detti pensieri
di rose
dette presenze
di sogni che abitano gli alberi
di canzoni che facciano danzare le statue di stelle
che mormorino all’orecchio degli amanti
ho bisogno di poesia
di questa magia
che brucia la pesantezza delle parole
che risveglia le emozioni
e dà colori nuovi."

▸ Alda Merini

ARRIVA IL MALE

"Fragorosa sul viale
Ecco a un tratto l’orchestra si spegne.
Sull’orchestra in sordina,
canta spiegato un sassofono rauco.

Fin la folla si arresta.
Le case indifferenti
gravano il cielo intorno.

Vibra la voce barbara.
Ecco che la mia vita
S’è frantumata a terra come un vetro.

La stanchezza che prima la reggeva
È scomparsa nel vortice del suono.
Resta l’anima inutile.
E le note si afferrano più acute
Nell’aria, contorcendosi.

È la mia voce stessa
Che echeggia questa notte.
Nell’anima smarrita
Canta alto, altissimo la solitudine
Una canzone ubriaca della vita.
La stanchezza fuggita,
non vivo per un attimo che all’urlo
modulato, esultante.
Tutta l’anima mia
Rabbrividisce e trema e s’abbandona
Al sassofono rauco.
È una donna in balia
Di un’amante, una foglia,
dentro il vento, un miracolo,
una musica anch’essa.

Rapido, troppo rapido l’istante.
La voce sovrumana,
barbara di dolcezza solitaria,
che, a sollevarmi il capo,
come un amico, impazziva di gioia,
è scomparsa nel gorgo del frastuono.
Da ogni parte riscoppiano i fragori
Sprizzando nelle luci.
Io torno a camminare solitario
E quasi m’abbandono.
Dal cielo pesano le case enormi.
E i passanti mi guardano, con occhi
Come vuote finestre"

▸ Cesare Pavese

"Sei ancora quello della pietra e della fionda,
uomo del mio tempo.
Hai ucciso ancora,
come sempre, come uccisero i padri,
come uccisero gli animali
che ti videro per la prima volta.
Cessate d’uccidere i morti,
non gridate più , non gridate
Se li volete ancora udire,
se sperate di non perire."

▸ Salvatore Quasimodo / Giuseppe Ungaretti

"Il sangue non è ricco, povero o benestante
Il sangue è rosso
Disumano è chi lo versa
Non chi lo porta"

▸ Ndjoch Ngama (Camerun 1952)

LA GUERRA

"In città c’è sempre così tanta gente che nessuno si accorge del vuoto lasciato da quelli che partono e che muoiono, ma in paese quelli che se ne sono andati continuiamo a vederli dappertutto, in chiesa, all’osteria, per le strade, nei campi, soprattutto nei campi.

Li vedi con gli occhi del ricordo, perché sai che loro non ci sono.

Il grano continua a crescere, ma loro non ci sono.

Gli usignoli, le rane, continuano a cantare, ma loro non ci sono.

Sì la primavera è arrivata anche quest’anno, ma non c’era nessuno sui bordi dei canali ad aspettarla.

Non c’era a salutarla il sorriso dei giovani maschi contadini.

Di questi figlioli sotto le armi alcuni sono già morti, altri sono prigionieri e nessuno sa quando li rivedremo, molti sono feriti; le madri vengono in chiesa a raccomandarli al Signore; quasi tutti i loro figli sono in pericolo, in Africa, in Russia, in Jugoslavia..."

▸ Don Primo Mazzolari

E ALLORA SIAMO ANDATI VIA

"DEL POPOLO D’ISRAELE
OLTRE SEI MILIONI
LE INNOCENTI VITTIME IN EUROPA
DEL BIECO ODIO RAZZIALE

IN TUTTA ITALIA
DAL FATALE 8 SETTEMBRE 1943
OLTRE OTTOMILA
I DEPORTATI I MARTORIATI I TRUCIDATI

OLTRE CENTOCINQUANTA
I FERRARESI IMMOLATI

NON ARIDE CIFRE SONO QUESTE
MA NELLA CIVILTA’ OFFESA
NELL’OFFESA ALLA SANTA LEGGE DI DIO
È QUESTO UN TRIBUTO DI LAGRIME E DI SANGUE
ONDE ISRAELE NEL MARTIRIO SECOLARE
RICHIAMA LE ANIME
A UNA PIU’ ALTA VISIONE DELLA VITA
RIAFFERMANDO INDOMITA LA FEDE DEI PADRI"


Lungo la via acciottolata, stretta, tra eleganti e antichi palazzi superiamo il “Giardino” della memoria e ci dirigiamo verso la Certosa.
Sul dolce selciato cade la pioggia.


I FIGLI DEL VENTO

"In nessuna
parte
di terra
mi posso
accasare

A ogni
nuovo
clima
che incontro
mi trovo
languente
che
una volta
già gli ero stato
assuefatto

E me ne stacco sempre
straniero

Nascendo
tornato da epoche troppo
vissute
Godere un solo
minuto di vita
iniziale

Cerco un paese
innocente"

▸ Giuseppe Ungaretti

 

"Ricordami quando sarò andata via,
andata lontano nella terra del silenzio,
quando non potrai più tenermi per mano,
e io voltarmi a mezzo per andare e nel voltarmi restare."

▸ Christina Rossetti

LE FRECCE DEL VENTO

"E subito riprende
Il viaggio
Come
Dopo il naufragio
Un superstite
Lupo di mare"

▸ Giuseppe Ungaretti

Partiamo all’imbrunire. Siamo tutti stipati su un vecchio furgone con la vernice talmente scrostata da non riuscire a definire il colore originario, gli sportelli tenuti insieme con del filo di ferro, i vetri dei finestrini lesionati, i sedili tagliati e rovinati, però è la nave che ci porterà in un porto sicuro; oltretutto eravamo già tutti di corporatura magra ma le vicissitudini degli ultimi giorni ci avevano fatto ulteriormente dimagrire, per cui in quel vecchio furgone stiamo bene.

Anche il nostro giovane pilota come il vecchio Capitano è di poche parole.

Procede lentamente lungo la stretta via sterrata sfiorando il fogliame ai margini della strada, i fari della macchina illuminano quello che sembra un tunnel in mezzo alla foresta.

Ad un certo punto usciamo dalla foresta ed entriamo nell’ampia maestosità della Pianura Padana.


LA CLASSE DEI BANCHI VUOTI

GLI ZAINETTI

"Tutti colorati:
come colorati erano i loro giochi di bambini.
Dentro: fantasie, diari, colori, il loro mondo.
Adesso sono solo un mucchio di disperazione.
Per le mamme: un ricordo da abbracciare.
La terra li ha restituiti
Dopo che, tremando,
ha distrutto i loro sogni."

▸ Ombretta Piana

 

Fotografia scuola di San Giuliano di Ombretta Piana

LA CASA

Giulia, bambina di 4 anni, La casa

Sono ore che vaghiamo per le deserte colline e improvvisamente dietro a un cipresso, alto ma ridotto per vecchiaia, vediamo una casa.
“Ha un intonaco rossastro scolorito.
Ha un’entrata con quattro scalini incassati tra due balconcini rotondi.
La porta è vecchia e sembra di riconoscere qualche traccia di una antica verniciatura verde.
A destra e sinistra si aprono, alla stessa altezza della porta due finestre a vetri che danno nei balconcini.
Questa casa, un tempo doveva essere signorile ma ora appare decaduta e in abbandono.
L’omino dagli occhi tristi mi sorride e mi dice guarda...
Sul mare appare una lunghissima linea elegante, armoniosa, allungata, illuminata nella notte da un chiarore proprio.
È un lunghissimo meraviglioso ponte celeste…


IL PAESE DEI GIUSTI

Il Paese dei Giusti

Sono ore che vaghiamo nei boschi, forse ci siamo persi, ormai stremati arriviamo ad una radura.
Subito dopo la radura, come una visione, appare una valle.
È circondata da alte colline verdeggianti, di un verde intenso, luminoso, quasi abbagliante.
In fondo alla valle si intravede un piccolo gruppo di case di pietre: è un piccolo paese di montagna, si vede anche una piccola chiesa, con un alto campanile.
Dopo le colline si stagliano le montagne, alte, imponenti, di una luce bianca, azzurra, abbagliante.

Sono le montagne di Lola.

Lola è la giovane e bellissima eroina della Terra dei Mille, rappresenta lo spirito, il coraggio di questa terra.
Le montagne sono sempre state il suo regno, la sua passione.
Mentre scalava le “Mura del Cielo” la montagna le è franata addosso, e solo la sua forza e il suo coraggio l’hanno portata a sopravvivere, anche se ha perso l’uso delle gambe.
Questo però non l’ha fermata anzi, se è possibile, ha aumentato ancora di più la sua determinazione a vivere nell’intera pienezza la sua vita.
So che queste montagne sono il suo regno e mi hanno detto che i bambini sulle ampie ali degli aquiloni rossi che fanno volare hanno scritto il suo nome.

Giacomo Manzù, Donna che guarda, 1983-1990 Foto di Gianni Pesticcio (per gentile concessione di Alberto Scanzi e Gianni Pesticcio)

IL GIRO ROSSO DEL VENTO

I Miliziani, forti delle loro modernissime armi, tronfi con le loro marziali tute mimetiche, cominciano a spingere noi e i contadini verso la chiesa, ridono e mostrano provocatoriamente i loro lanciafiamme.
L’intenzione è chiara: ci vogliono chiudere dentro la chiesa e dare fuoco.
E’ già successo, l’hanno già fatto. Giorgio e Valeria iniziano a intonare un Canto:

Anima mia, io credo
Io credo fermamente
Nella venuta del Messia
E anche se ritarda
Io continuerò ad aspettarlo.

Lo riconosco: è il canto dei deportati al momento in cui venivano portati alla morte: è la tragedia che ritorna.
Guardo verso le colline, so che è l’ultima volta e come ultima immagine della mia vita voglio proprio queste imponenti e verdi colline.

Trento Longaretti, Viandanti Zingari con Lune e Sole (particolare)

Il vento che ha portato il terribile latrare dei cani improvvisamente cessa.
C’è come una interminabile attesa, una sospensione nel nulla.
Ma poi il vento riprende, lentamente aumenta, fa il suo giro, e scende dall’alto delle colline.
Cresce, si rinforza, diventa irruente e comincia a portare, piano piano, ma poi sempre più forte un suono particolare, famigliare: è il suono delle campane, di tante campane.
Le verdi colline diventano rosse, di un rosso fuoco.
È una marea di fuoco che si dirige lentamente ma inesorabilmente verso di noi...
Trascinati dal suono di innumerevoli campane stanno scendendo a valle verso il paese centinaia di uomini in camicia rossa.
Centinaia di Garibaldini con i loro vessilli in assetto di guerra.
Li guida una figura dai lunghi capelli e con un lungo mantello su un cavallo bianco.
Nel cielo sopra di loro io vedo il chiarore celeste della Dea.

E alla fine i Garibaldini arrivarono...
Non erano armati, loro non avevano bisogno di armi, loro erano i Giganti, i Giganti della Montagna.
La figura a cavallo era "El Capitan", era la bellissima Eleonora, detta Lola, la discendente dei Mille.
Scalando le "Mura del Cielo" ha perso l’uso delle gambe, ma questo non le ha certo impedito di guidare, sul suo cavallo bianco, le Camicie Rosse contro il Male.

Giacomo Manzù, Donna che guarda, 1983-1990 Foto di Gianni Pesticcio (per gentile concessione di Alberto Scanzi e Gianni Pesticcio)

IL RITORNO NELLA PIAZZA

"La cosa più difficile
è scostare il braccio
così che lei non si svegli

che dorma
con la testa gettata all’indietro
con la bocca aperta
l’oscura dolcezza…"

"e adesso vedo chiaramente
le nuvole sopra Ferrara
bianche
oblunghe
senza vele
quasi immobili

scorrono lente
ma sicure
verso rive
sconosciute
è in loro
non negli astri
che si decide
il destino."

▸ Zbigniew Herbert

LA BARCA

Madre con Figlio, Statuetta Ghana

"Amici ci aspetta una barca e dondola
nella luce ove il cielo si inarca
e tocca il mare...
Amici dalla barca si vede il mondo.
E in lui una verità che procede
Intrepida, un sospiro profondo,
dalle foci alle sorgenti"

▸ Mario Luzi

 

Trento Longaretti, Madre

 

La lettera del Capitano è diretta ad Oslo e parla di Lampedusa, dell’anziana nonna greca e di tutti quelli che ascoltando la voce della propria coscienza hanno praticato e stanno praticando il bene.

Ma è anche diretta a Lola e dice:

Cara Lola,
quando avrai raggiunto la cima delle tue montagne, ti prego, libera e fai volare un aquilone rosso, come augurio e simbolo di pace, affinché questo secolo che tarda ancora a capirsi si avvii finalmente verso i sentimenti di accoglienza e di amore.


Rassegna stampa

 

Giornale di Brescia

 

Bergamo News – 25/06/2017

 

Corriere della Sera (Bergamo) – 22/06/2017

 

Eco di Bergamo – 25/06/2017

 


Nata a Brescia, medico, ha partecipato a diversi concorsi letterari di poesia ottenendo numerosi riconoscimenti tra questi: Concorso letterario internazionale San  Marco-città di Venezia, Graffito d’oro, Concorso Internazionale di poesia Lerici.   LA NINNA NANNA (dedicata a mio padre) Cullato dal “Nostro Mare” Riposi. Fra sogni: di brezze birichine, bora invadente, scirocco che, quando è…

Primo Premio Letterario Dialettale Acquafredda 1995 TRASLOCO                                                                     SAN MARTI’ Di siepe in siepe                …

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